ANCORA UNA VOLTA, L’ODIO SI CONSUMA NELL’INDIFFERENZA
È successo a Roma Est. Un ragazzo di 23 anni è stato insultato, minacciato e aggredito da tre uomini — due dei quali addetti alla sicurezza — all’interno di un centro commerciale. Lo hanno aggredito, sollevato per le gambe, lo volevano trascinare in uno “stanzino senza telecamere”.
Il ragazzo, nel tentativo di filmare, ha attivato involontariamente il 112. Solo allora la polizia è intervenuta. Prognosi: cinque giorni. Traumi, ecchimosi, e la certezza che in questo Paese l’omolesbobitransfobia non è ancora riconosciuta come aggravante.
Un’aggressione omofoba avvenuta in pieno giorno, in uno spazio pubblico. E ancora una volta, nessun arresto. E ancora una volta, nessuna legge che nomini l’odio che ci colpisce.
Non si tratta di “casi isolati”. Ma di un sistema che ci vuole intimidit3, zittit3, marginalizzat3.
Mario Colamarino, Presidente del Circolo Mario Mieli, dichiara: «Siamo vicin3 al ragazzo aggredito e mettiamo a disposizione il nostro Centro Antidiscriminazione e la Rainbowline (800.110611) per offrirgli supporto psicologico e legale. L’omofobia non è un’opinione. È un crimine. E deve essere trattato come tale.»