UN ATTACCO ALLA LIBERTÀ: IL SINDACO DI BUDAPEST INDAGATO PER AVER DIFESO IL PRIDE
Succede nell’Unione Europea. Succede oggi. Gergely Karácsony, sindaco di Budapest, è stato formalmente indagato per aver permesso lo svolgimento del Pride lo scorso giugno. Il suo “reato”? Aver garantito alla comunità LGBTQIA+ un diritto costituzionale: quello di manifestare.
Il governo ungherese di Orbán, che da anni porta avanti una crociata contro le persone LGBTQIA+, ha cercato di vietare la marcia ricorrendo a una legge che censura ogni evento “che promuove l’identità queer”. Ma la città ha resistito e noi c’eravamo. In oltre 200.000 abbiamo sfilato, trasformando il Pride in un atto di disobbedienza civile di portata storica.
Ora, il sindaco che ha difeso quell3 cittadin3 viene perseguito. Colpire chi protegge la libertà è il segnale più chiaro di un’autorità che ha paura. La nostra solidarietà va alla comunità LGBTQIA+ ungherese e a chi, come Karácsony, si espone per i diritti di tutt3.
Mario Colamarino, Presidente del Circolo Mario Mieli, commenta: «Chi difende il Pride difende la libertà. Il caso di Budapest dimostra come l’odio istituzionale stia diventando sistema. E mentre l’UE resta in silenzio, tocca a noi alzare la voce. Ovunque accade, ci riguarda.»