La Santa Sede chiude alla comunità LGBTQIA+

Secondo Papa Leone XIV, “La famiglia è fondata sull’unione stabile tra uomo e donna, società piccola ma vera, e anteriore a ogni civile società”. In contrasto con i timidi tentativi di apertura degli ultimi anni portati avanti da Papa Francesco, la nuova rotta di Leone XIV traccia un ritorno a visioni politiche più conservatrici e tradizionaliste.

La citazione si ispira a una visione “naturalistica” della famiglia, che vede l’unione eterosessuale e patriarcale come fondamento naturale dell’ordine sociale. Da tempo, però, diversi studi dimostrano che non esiste una sola forma di famiglia che preceda o fondi tutte le società civili.

Vari antropologi hanno mostrato come i ruoli di genere, la sessualità e le strutture familiari siano modellati dalla cultura, non da leggi naturali e che la parentela non si basa solo su legami biologici ma anche sulla società di riferimento, enormemente diversa tra le epoche storiche e i contesti geografici.

Inoltre, storicamente è stato dimostrato che l’idea moderna di famiglia affettiva è emersa solo dal XVII secolo. E anche giuridicamente: le Corti Costituzionali di vari Paesi (Italia inclusa) hanno riconosciuto che il concetto di famiglia non può essere ridotto alla sola unione eterosessuale; perfino la CEDU (Corte EU dei diritti umani) ha affermato che anche le coppie omosessuali o non sposate hanno diritto al riconoscimento familiare.

Come se non bastasse, diverse ricerche dimostrano che le famiglie omogenitoriali svolgono pienamente il loro ruolo sociale, educativo ed emotivo. La famiglia nucleare non è “naturale”, ma recente, tanto che le pratiche familiari e i ruoli di genere sono mutati radicalmente col tempo, influenzati da fattori economici, religiosi e politici.

Di fronte a questo quadro, è evidente che appellarsi a una presunta “natura” immutabile serva più a giustificare esclusioni che a tutelare legami.

“Difendere una sola forma di famiglia come legittima significa ignorare la complessità delle relazioni umane e negare diritti fondamentali a milioni di persone. La famiglia va intesa come uno spazio di amore, responsabilità e cura.”, ha dichiarato Mario Colamarino, Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale “Mario Mieli”.

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